Villa Angelica a Gorla
Villa Angelica a Gorla

LA MARTESANA DA TREZZO A GROPPELLO D'ADDA

LA MARTESANA DA CERNUSCO SUL NAVIGLIO A CRESCENZAGO (1 of 2)

 

Naviglio Martesana, provincia di Milano, Lombardia, Italia.

Immagini del percorso lungo la pista ciclabile da Cernusco sul Naviglio fino a piazza Costantino a Crescenzago, Milano Zona 2, Lombardia, Italia.

Il Naviglio della Martesana (noto anche come Naviglio Piccolo) è uno dei navigli milanesi. La Martesana era un canale navigabile, poi declassificato, largo dai 9 ai 18 metri, profondo da uno a 3 metri e lungo 38,7 km (di cui alcuni interrati) che collega Milano con il fiume Adda dal quale riceve le acque a Concesa, poco a valle di Trezzo sull'Adda. Ebbe il nome Martesana per il contado che avrebbe attraversato da Francesco Sforza nel 1457, ancor prima che iniziassero nel 1460 i lavori per costruirlo. Il dislivello tra l'incile e il Naviglio di S.Marco, superata la conca dell'Incoronata, era di 19 metri.. L'appellativo piccolo gli deriva dal confronto con il precedente e ben più importante Naviglio Grande.

LA MARTESANA DA CERNUSCO SUL NAVIGLIO A CRESCENZAGO (2 of 2)

LA MARTESANA A MILANO, ITALY (1 of 3)

 

Naviglio Martesana, provincia di Milano, Lombardia, Italia.

Immagini del percorso lungo la pista ciclabile da Cologno Monzese fino a Porta Nuova a Milano.

LA MARTESANA A MILANO, ITALY (2 of 3)

LA MARTESANA A MILANO, ITALY (3 of 3)

SANTA MARIA ROSSA A CRESCENZAGO (MILANO, ITALY)

 

L’abbazia di Santa Maria Rossa di Crescenzago è parte di un complesso fondato dai Canonici lateranensi attorno al 1140 nei sobborghi settentrionali della città. La chiesa è di stile romanico lombardo e presenta in facciata il disegno originario con finestrelle strombate. L’interno è su tre navate, le cui volte sono sostenute da otto pilastri (quattro in mattoni cuneiformi); nel catino dell'abside mediana si trova un affresco trecentesco con il Redentore benedicente; sotto le decorazioni settecentesche della volta del presbiterio è comparsa un'ampia fascia a motivi geometrici e floreali scompartiti da medaglioni; sotto questi ultimi infine è stato scoperto un medievale ciclo della Vergine (Annunciazione, Dormizione, funerale e Assunzione della Vergine) ispirato ai Vangeli apocrifi e dal forte influsso romano-bizantino.

Crescenzago, Milano, Lombardia, Italia.

CASSINA DE’ POMM (CANALE MARTESANA, MILANO, ITALY)

 

CASSINA DE’ POMM / LA CASCINA DELLE MELE

La Cassina de' Pomm si trova alla fine di via Melchiorre Gioia ed è il punto in cui il naviglio Martesana inizia il suo percorso coperto verso il centro di Milano. L'attuale Trattoria Martesana ha preso il posto dell'antica Cassina de’ Pomm, nei secoli passati rinomato albergo, osteria e punto di ristoro per i viaggiatori tra cui Napoleone Bonaparte, il poeta Carlo Porta e lo scrittore francese Stendhal. La “Cassina” una volta era l’albergo, o l’osteria, mentre la vera Cassina si trovava nel suo recinto con in mezzo il nobile palazzotto cinquecentesco che delimita la piazza. Questa parte del naviglio Martesana una volta svolgeva la funzione di piscina per i ragazzi del posto e delle vicinanze. L’osteria era frequentata da uomini che la consideravano una seconda casa, che vi si rifugiavano per sfuggire alle difficoltà della vita familiare e per stare in compagnia. Le donne invece non la frequentavano affatto rimproverando i mariti con la tipica frase “ciappaa la ca’ per un albergo”, perché tornavano a casa solo per mangiare e per dormire trascorrendo il loro tempo libero all’osteria. Appena il locale apriva si consumava vino in grande quantità, ma anche grappa, marsala, liquori, bibite, aperitivi e caffè espresso. Prevaleva comunque il vino e in media un uomo ne beveva da uno a tre litri al giorno “el vinasch negher come l’incoster” e per il bevitore non aveva importanza se era genuino, o “ faa con i polverin”. Consumavano prevalentemente vino Barbera tagliato con i vini del sud. Le ordinazioni comprendevano el bicer, la staffa, el calis, la tazza, el bussolot ed anche el cavurin, in quanto la banconota da due lire, costo di un bicchiere di vino, portava il ritratto di Cavour. L’osteria apriva al “matin buonura” ed era subito frequentata dai “grapat”, quelli che iniziavano la giornata bevendo un grappino. In particolare lo facevano i “cavalant” ed i ”caradur” (quelli con carro e cavallo) per difendersi dal freddo e dalle malattie. Dopo le dieci era proibita la vendita della grappa, perciò gli avventori bevevano prima un marsala all’uovo e più tardi un “vermutin”. L’osteria era aperta fino a mezzanotte ed oltre, non aveva turni di riposo ed infatti era accessibile 364 giorni e mezzo all’anno. Chiudeva solo il pomeriggio di Natale, ma se qualcuno aveva bisogno poteva bussare sul retro e venire accolto dal padrone (l’ost). Il luogo era inteso come servizio per il pubblico in cui l’individuo poteva esprimere la propria opinione in libertà. L’unica limitazione che aveva era quella di non offendere i presenti, ma non sempre questo avveniva o perché si era bevuto troppo, o per altri motivi e di conseguenza si potevano scatenare risse furibonde. Galleria di immagini di archivio e riprese video effettuate venerdì 15 agosto 2014. Colonna sonora di Giovanni D’Anzi.